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IL MIO APPROCCIO ALLA TERAPIA

Image by Jessica  Lee

IL MIO APPROCCIO IN TERAPIA

In genere, soprattutto in Italia, le persone si accostano alla figura dello Psicologo con una certa dose di diffidenza rispetto alla possibilità di risolvere definitivamente i propri problemi e, talvolta, con la paura di non essere giudicati sani.
Ciò è dovuto anche ai risultati non sempre ottimali che la Psicologia ha saputo ottenere durante tutta la sua storia.
Negli ultimi anni però, c'è stato un grande sviluppo delle tecniche utilizzate e tali tecniche hanno una valenza scientifica dimostrata: questo miglioramento è coinciso con la nascita dell'orientamento cognitivo-comportamentale e con la sua integrazione con le tecniche più efficaci scelte tra gli altri approcci. Questo tipo di terapia è riconosciuta dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'American Psychological Association come terapia Evidence-Based: più di altre terapie si è dimostrata efficace nel curare le problematiche psicologiche ed apporta benefici che si sono dimostrati più duraturi nel tempo. Salvo situazioni che richiedono un trattamento di durata maggiore, in tempi di terapia valutabili tra i 3 e i 12 mesi si riesce a risolvere definitivamente il problema, sia a livello sintomatico sia a livello profondo.


La psicoterapia cognitiva si basa sulla tesi che molti dei problemi e dei disagi di cui soffriamo, siano causati da ciò che pensiamo e facciamo nel presente, qui ed ora.
Questo significa quindi che agendo su tali pensieri e comportamenti, è possibile migliorare la nostra qualità di vita eliminando ciò che ci fa soffrire.


Il modello costruttivista, utilizzato parallelamente a quello cognitivo comportamentale, permette poi di andare più in profondità, coniugando la precisione dell'osservazione scientifica con l'attenzione alla singolarità dell'individuo e della sua unica ed irripetibile visione del mondo.
In tal modo la persona è guidata nella scoperta dei suoi nuclei profondi di personalità, permettendo il miglioramento della qualità della vita (anche in situazioni non problematiche) e una conoscenza delle sue possibili evoluzioni future.
Quando una persona viene da me, durante i primissimi incontri, si fa luce insieme sulla natura del problema.
Si danno informazioni dettagliate e si avvia un percorso di auto-osservazione (o di osservazione dei comportamenti del bambino nel caso siano i genitori a chiedere una consulenza) per arrivare, in poche sedute, a comprendere la funzione, che in genere è relazionale, di quei comportamenti o di quei segnali di disagio.
Questo perché, quando nella nostra vita c'è qualcosa che non ci fa stare bene, è perché stiamo ancora utilizzando in qualche modo una strategia, che abbiamo intelligentemente appreso in passato in quanto allora era efficace.
Ora probabilmente va flessibilizzata e arricchita da un più ampio repertorio, in modo da raggiungere i nostri obiettivi senza pagare un prezzo così alto qual'è il sintomo.
Già a questo punto in genere le persone affermano di sentirsi molto sollevate in quanto ciò che prima era vissuto come sinonimo di malattia o disagio viene ora definito come risorsa nelle relazioni.
Molto spesso già in questa fase i sintomi scompaiono.
Si avvia allora, dopo queste prime sedute di osservazione e ridefinizione esplicativa, da un lato un orientamento anche pratico verso la risoluzione dei problemi o dei sintomi, dall'altro lato una molteplice conoscenza e arricchimento di sé che costituisce la chiave per liberarsi per sempre dalle catene del problema e sentirsi finalmente capaci di vivere serenamente e pienamente tutto ciò che prima si era costretti ad evitare.

 


Nel caso della terapia infantile, oltre a lavorare con il bambino in un contesto strutturato ma ludico e divertente, si passano ai genitori strumenti e strategie utili non solo per la comprensione delle dinamiche relazionali della famiglia, ma anche per far diminuire la frequenza dei comportamenti eventualmente indesiderati ed aumentare l'efficacia delle istruzioni e delle modalità educative genitoriali. Se i genitori lo desiderano, viene inoltre avviato un rapporto di collaborazione con gli insegnanti in modo da ottenere una generalizzazione dei progressi fatti all'ambiente scolastico.


Questo è il mio modo di lavorare, che ho costruito con la formazione, l'aggiornamento continuo e con l'esperienza, utilizzando approcci teorici diversificati.

Diagnosi in età evolutiva

Per la diagnosi in presenza di problemi scolastici, in seguito ad un colloquio con i genitori, svolgo una valutazione neuropsicologica con test standardizzati a cui segue una restituzione ai genitori ed una relazione scritta secondo i criteri della Consensus Conference, utile ai fini dell'eventuale stesura di piani didattici personalizzati o piani educativi individualizzati nel contesto scolastico e certificazioni.

Si avvia a questo punto un percorso di riabilitazione delle abilità trovate in difficoltà ed un monitoraggio dei progressi ogni sei mesi fino a remissione.

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